5+1 consigli per i regali di Natale a un programmatore

5+1 consigli per i regali di Natale a un programmatore

 

Sulla scia dell’articolo “Come scegliere l’hosting per un sito web?”, questa settimana, in vista delle festività di fine anno, abbiamo scritto i nostri “5+1 consigli per i regali di Natale a un programmatore”: sei dritte per provare a fare felice un amico, compagno, collega o parente che per lavoro o passione… sviluppa codice!

E, contrariamente a molti altri blog, anche questa volta lo abbiamo fatto senza ref-link. Già, perché abbiamo notato che cercando su Google “idee regalo per programmatori” viene fuori una marea di articoli pieni di link, e se ci si clicca/tappa sopra finendo per acquistare, il blogger di turno guadagna una commissione. Secondo noi, per ovvi motivi, mandando un po’ a quel paese la credibilità (sospettare un interesse è lecito, no?).

Per quel che ci riguarda, ciò che ci spinge a scrivere non è certo guadagnare dai ref-link ma essere utili.

In questo articolo, quindi, troverai alcune idee che riteniamo adatte al programmatore, una figura che, da software house con due decenni di esperienza, conosciamo molto bene. E lo faremo, come sempre, provando a portare avanti la nostra attività di divulgazione gratuita a tema informatico: in pratica, prima ancora di aiutarti a farlo a chi vuoi tu, il regalo lo facciamo noi a te. E senza chiedere nulla in cambio.

 

1) Un libro

Ti risparmieremo la manfrina secondo cui leggere è importante, ma è effettivamente così, specie per un programmatore. Questa non è la sede giusta per indicarti un libro tecnico perché potrebbe non adattarsi all’ambiente di sviluppo preferito dalla persona che riceverà il regalo. Ci limiteremo allora a consigliartene alcuni che, oltre ad arricchire le conoscenze, portano a esplorare nuovi orizzonti nel mondo della programmazione. Unico disclaimer: sono in lingua inglese. Ma un coder che si rispetti lo deve masticare, se no che coder è?

  • Code Complete di Steve McConnell: metodi pratici e approcci per la scrittura di software di alta qualità. L’autore in questo libro offre consigli chiari e pratici sulla progettazione e scrittura del codice coprendo tutto, dagli algoritmi alla gestione degli errori. È un riferimento essenziale per gli sviluppatori che cercano di migliorare le loro abilità di coding.
  • The Pragmatic Programmer di Andrew Hunt e David Thomas: consigli pratici e principi fondamentali per programmatori pragmatici. Questo libro fornisce un approccio sagace allo sviluppo del software, offrendo best practice e strategie per affrontare le sfide quotidiane dello sviluppatore.
  • Clean Code: A Handbook of Agile Software Craftsmanship di Robert C. Martin: principi di scrittura del codice pulito e comprensibile. Martin esplora i principi fondamentali della scrittura del codice in modo chiaro, leggibile ed efficace. Il libro si concentra su come scrivere codice che non solo funziona, ma che è anche facile da mantenere e comprendere.

In ultimo, da fan di Microsoft, non possiamo non consigliarti questo “bonus”: The Old New Thing di Raymond Chen. Non è un libro propriamente di programmazione ma di curiosità legate allo sviluppo del software, in particolare di Microsoft Windows. L’autore, a cui abbiamo dedicato un recente social post, per anni è stato ingegnere capo Microsoft, di cui cura ancora oggi un noto blog ricco di aneddoti su questo incredibile mondo.

 

2) Un corso online o un servizio cloud

Un’idea inconsueta ma utile e originale che potrebbe fare felice un coder è offrirgli l’opportunità di ampliare le proprie competenze regalandogli un abbonamento a piattaforme di formazione online.

Ce ne sono diverse, le più note sono Udemy e Coursera

Questo regalo permette di accedere a corsi su temi specifici o su nuove tecnologie emergenti e, in diversi casi, di ottenere certificazioni “spendibili” nel mondo del lavoro. Si tratta di un regalo intangibile, quindi fruibile anche a distanza, senza costi di trasporto e praticamente in tempo reale. Per cui, se nel momento in cui leggerai questo articolo il 25 dicembre è alle porte, perché non optare per un corso online, evitando l’ansia di un pacchetto fisico che con ogni probabilità non arriverebbe in tempo?

Visto che non è semplice scegliere il tipo di corso da regalareper non sbagliare, sarebbe meglio conoscere molto bene le skill e i punti di debolezza del coder. Meglio ancora se chi fa il regalo è una figura tecnica. In caso contrario alcune piattaforme consentono di acquistare buoni regalo sotto forma di coupon. Ti basterà inviare una cartolina digitale, o se puoi cartacea, e il regalo è servito. Chi lo riceve potrà scegliere liberamente ciò che vuole.

In modo analogo, perché non regalare un servizio cloud?

Anche in questo caso c’è l’imbarazzo della scelta e spesso è possibile optare per la generazione e l’invio di un codice sconto. Possibili regali graditi sono coupon spendibili sui siti Microsoft, Amazon, Adobe, Canvas e Dropbox.

Un’ulteriore alternativa è quella dei videogiochi, se sei sicuro che il coder in questione li apprezza.

 

3) Unesperienza tecnologica

Un’ottima idea è quella di regalare esperienze legate alla tecnologia come biglietti per conferenze, hackathon o workshop dedicati al mondo del coding.

Queste occasioni offrono l’opportunità di fare networking e rimanere aggiornati sulle ultime tendenze del settore.

Come per i due punti precedenti, è sufficiente individuare un evento che ritieni di suo interesse e procedere all’acquisto del biglietto accertandoti di poterlo regalare (cosa di solito possibile).

Non sei sicuro che possa andarci? Opta per la versione online.

Ormai, buona parte degli eventi ha una versione – sebbene limitata – fruibile in streaming e in differita, entrando in un’area riservata in cui è possibile accedere a contenuti esclusivi. Non è la stessa cosa, ma esclude la possibilità che il programmatore destinatario del regalo non possa presentarsi di persona.

Piccolo consiglio aggiuntivo: spesso tra le skill deboli di un coder ci sono il marketing e la comunicazione. A molti coder manca la capacità di vendersi. Perché non spingere allora a seguire eventi di caratura nazionale come, ad esempio, il Web Marketing Festival? Un discorso applicabile anche all’eventuale scelta di un libro o di un corso di formazione.

 

4) Un gadget molto nerd”

Una buona opzione, probabilmente la strada più battuta da molti, prevede di regalare un gadget tecnologico.

Sì, ma quale scegliere?

In generale suggeriamo di evitare oggetti inutili, optando per accessori e periferiche che migliorano l’ambiente di lavoro come mouse ergonomici, tastiere meccaniche di qualità, microfoni di buon livello, webcam ad alta risoluzione o, se il budget lo consente, monitor aggiuntivi. Già, a un programmatore un secondo monitor fa sempre comodo perché sul principale può lavorare al codice e sul secondo vederne i risultati, senza ogni volta dover passare da una finestra a un’altra.

Un’alternativa interessante? Aiutarlo a creare una zona dove programmare tranquilla e silenziosa regalandogli degli auricolari dotati di funzione “noise-cancelling”, ovvero con cancellazione del rumore. Lo aiuteranno a immergersi completamente nel suo lavoro, un lavoro che, lasciatelo dire da chi di coding se ne intende, richiede tanta, tantissima concentrazione.

In ogni caso, su Google di periferiche ne trovi a bizzeffe, ma puoi buttarti direttamente su marketplace come eBay e Amazon: questi siti sono tutti abbastanza organizzati in fatto di proposte di questo tipo. In pratica hai l’imbarazzo della scelta.

In generale, ti invitiamo a considerare un aspetto secondo noi cruciale che facilita la scelta: un programmatore di solito è un nerd! Ergo, è assai probabile che apprezzerà strumenti tecnologici che rendono la sua esperienza più efficiente e confortevole.

A proposito, conosci l’origine della parola “nerd”?

La sua origine è un po’ oscura, ma si ritiene che si sia iniziato a utilizzare negli Stati Uniti nel XX secolo. Secondo una certa teoria, il termine “nerd” è stato coniato dallo scrittore Dr. Seuss nel libro If I Ran the Zoo del 1950. Tuttavia, il significato originario è un po’ diverso da come la parola è comunemente usata oggi: nel libro “nerd” (ma anche “nerkle”) descrive una creatura immaginaria con un aspetto eccentrico e buffo. Alcuni invece credono che possa derivare da “nut” o “nert”, che nel gergo universitario degli anni ’50 indicava una persona strana o eccentrica. Altre fonti, infine, sostengono che “nerd” fosse un termine utilizzato per descrivere persone socialmente impopolari o sgraziate, non alla moda o strane.

A prescindere dalla sua vera origine, va detto che il significato del termine ha subito, in particolare negli ultimi anni, una trasformazione, passando da una connotazione negativa a una positiva. Mentre un tempo era sinonimo di “sfigato”, oggi è spesso usato per indicare gente appassionata e competente in ambiti specifici come appunto l’informatica, la programmazione e la tecnologia.

Per questo motivo, un regalo come un hard drive portatile, una maglietta o una tazza riscaldabile via usb che riporti la parola “nerd” o “geek”, o che indirettamente richiami la “cultura geek”, è spesso apprezzato.

 

5) Un SBC

Che cos’è un SBC? Ci abbiamo scritto questo social post qualche tempo fa: è un acronimo che sta per Single Board Computer. In pratica, è un computer piccolissimo ma allo stesso tempo completissimo e con prestazioni interessanti. Ma la notizia più bella è che costa molto poco!

Forse penserai: «Ok, ma perché comprare un computer a chi, da programmatore, un computer lo ha già?».

Semplice: spesso i programmatori sono anche appassionati di hardware e raramente non provano il piacere di “smanettare”, di possedere quindi un minicomputer di questo tipo con il quale sbizzarrirsi non solo con la programmazione, ma anche per sperimentare con applicazioni domotiche.

Ci riferiamo chiaramente a un kit di sviluppo come Raspberry Pi, di cui abbiamo parlato di recente a proposito dell’ultima versione appena uscita, o di Arduino. Piccoli gioielli tecnologici che offrono infinite possibilità per realizzare progetti fai da te e sbizzarrirsi con l’elettronica. O per mettere su un miniserver per farci girare localmente i propri siti web.

Le applicazioni sono infinite, e siamo certi che difficilmente un programmatore non gradirà un regalo simile!

 

5+1) Un colloquio di lavoro

Il cadeau finale che vogliamo suggerirti di donare è un po’ particolare.

Sappiamo quanto per un programmatore professionista o che vorrebbe diventare tale sia importante trovare un buon lavoro, un’attività che lo valorizzi. Per questo vogliamo suggerirti di aiutarlo, oltre che seguendo uno dei primi tre punti, regalando al coder a cui vuoi bene un… colloquio di lavoro!

Ma dove si compra un colloquio di lavoro?

In realtà non si compra, e ci auguriamo che a nessuna azienda venga in mente di venderlo perché sarebbe folle e non etico.

Ciò che semmai può fare un’azienda è regalare il suo tempo per vagliare eventuali candidature. L’innovazione italiana, tra l’altro, ne ha bisogno. Non a casom le aziende del nostro settore che lo fanno già sono tante, noi stessi siamo alla ricerca di alcune figure in ambito coding e accogliamo volentieri candidature valide per un’eventuale assunzione.

Qui puoi consultare le figure che cerchiamo.

Il regalo che ti suggeriamo di fare a un programmatore è quindi di soffermarti sul messaggio, sull’augurio che puoi fargli.

Chi cerca un lavoro senza trovarlo, infatti, non sempre si ritrova in questa situazione per hard skill insufficienti, ma perché può aver perso la speranza di trovarlo, il lavoro.

Anche in ambito informatico, sebbene si tratti di un settore meno critico di altri, non è tutto rose e fiori, e i casi di programmatori che non riescono a trovare un lavoro che li soddisfi sono molti, finendo per abbattersi, smettendo di cercarlo o facendolo in modo svogliato, poco propositivo e, di conseguenza, poco efficace.

Pertanto, quando diciamo “regala un colloquio di lavoro”, intendiamo proprio questo: non limitarti a fargli un regalo materiale ma spronalo a non smettere di mettersi in gioco, senza perdere la speranza di trovare il lavoro ideale, anche nel nuovo anno che sta per cominciare.

 

Regala consapevolezza

Un regalo che potresti fargli è “consapevolizzarlo” proprio sulle novità del mondo del lavoro, sul modo in cui oggi si trova un’occupazione (molto diverso rispetto al passato), spingendolo cioè a non isolarsi, a puntare sul networking in modo positivo e proattivo, focalizzandosi anche sulle spesso trascurate soft skill.

Spiegagli che il CV non basta più, che bisogna darsi da fare anche online, su piattaforme che da qualche tempo noi di ESSE I abbiamo iniziato a usare con maggiore frequenza, come LinkedIn. Che un coder deve diventare necessariamente consulente informatico (se vuoi saperne di più leggi qui).

Perché ciò che spesso è più gradito a Natale non è tanto il gadget informatico. Certo, fa sempre piacere riceverlo, ma se non accompagnato da parole di aiuto e gesti positivi rischia di suonare “fine a sé stesso”.

Noi ci crediamo, e forse un bel regalo che potresti fare al tuo amico coder è metterlo in contatto con noi per crederci insieme.

Per cominciare, facendogli conoscere questo blog. E poi… chissà!

 

(foto: Midjourney)

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